Cause fallimento impianto dentale
L’implantologia è oggi una pratica chirurgica molto sicura. Ma come per ogni tipologia di intervento, possono verificarsi dei fallimenti.
Indice
Quali sono le cause del fallimento degli impianti dentali?
Gli impianti dentali, grazie all’implantologia, sono generalmente considerati la migliore soluzione per la sostituzione dei denti.
Inoltre, poiché sono ancorati all’osso, sono anche permanenti. Ciò significa che non è necessario toglierli per pulirli o immergerli in un bicchiere per tutta la notte, come si faceva con le vecchie dentiere. Tuttavia, come per qualsiasi procedura chirurgica, esistono alcuni fattori che possono causare complicazioni o addirittura il fallimento degli impianti dentali. Migliaia di persone ogni anno in tutto il mondo si sottopongono all’implantologia e il tasso di successo è molto alto, circa del 98%. Ma 98 non è 100… il processo su alcune persone potrebbe fallire. Vediamo insieme le principali ragioni del fallimento degli impianti dentali.
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Fallimento impianto dovuto al non processo di osteointegrazione
L’osteointegrazione è un processo naturale in base al quale l’impianto in titanio si fonde con l’osso presente nella mascella, nei mesi successivi all’inserimento. Questo processo agisce come una radice dentale che ancora saldamente il perno nella mascella in modo che possa sostenere uno o più denti protesici.
Diversi fattori possono causare il fallimento dell’osteointegrazione, tra cui una densità ossea insufficiente, un posizionamento errato, danni ai tessuti circostanti, un impatto improvviso, una reazione all’anestetico o una rottura dell’impianto.
Fallimento impianto a causa di un’infezione
La presenza di batteri durante l’intervento chirurgico, o dopo l’intervento per mancanza di igiene dentale, può causare l’infiammazione della gengiva e/o dell’osso intorno all’impianto: ciò è una delle cause più comuni di fallimento dell’impianto.
La perimplantite, un tipo di malattia parodontale, può provocare la perdita dell’osso e dell’impianto. Occasionalmente può essere trattata, ma il più delle volte l’impianto deve essere rimosso. I pazienti che fumano, quelli con gengive sottili, i diabetici e quelli con scarsa igiene orale sono tra i più a rischio di contrarre un’infezione.
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Danni ai tessuti o ai nervi
Si tratta di un problema raro, ma occasionalmente il tessuto che circonda l’impianto o i nervi possono danneggiarsi. Un impianto posizionato troppo vicino a un nervo provoca nel paziente un formicolio alla lingua, alle gengive, alle labbra, al mento o alle guance, che può essere permanente o meno rendendo così necessaria la rimozione dell’impianto. Di solito questo problema è causato da un interveno sbagliato o da implantologo inesperto.
Altri problemi possono derivare dal sovraccarico, che si verifica quando il chirurgo decide di inserire subito il pilastro e la corona sul perno dell’impianto dentale invece di aspettare che il perno si stabilizzi con l’osso mascellare. I problemi possono verificarsi anche se si sostituiscono denti della mascella superiore a causa della vicinanza ai seni paranasali.
Non tutto è perduto quando un impianto fallisce e a volte è possibile salvarlo se si anticipa il problema. Tuttavia, nella maggior parte dei casi è necessario rimuoverlo e il paziente dovrà attendere che l’area guarisca prima di poter inserire un nuovo l’impianto. Se fallisce di nuovo, allora è segno che il chirurgo non sa cosa sta facendo o che semplicemente non siete un candidato adatto per gli impianti.
Se state pensando di sottoporvi a un impianto dentale a Milano, venite a parlare con il Dottor Cannizzo. Studio Cannizzo ha anni di esperienza e un curriculum di primo livello in implantologia dentale.
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