Allergie ai materiali odontoiatrici
Le allergie ai materiali odontoiatrici sono un fenomeno abbastanza raro ma comunque in una piccola parte della popolazione presente. L’esposizione a determinati materiali può causare reazioni allergiche, da lievi a gravi. Di conseguenza è meglio assicurarsi di conoscere le eventuali reazioni che potrebbero manifestarsi in un trattamento o intervento odontoiatrico.
Indice
Allergia al lattice
L’allergia al lattice è più diffusa di quanto si immagini ed è presente in circa il 5% della popolazione mondiale. In odontoiatria, questa reazione allergica si è manifestata ed è aumentata soprattutto a metà degli anni ’80, in seguito alla necessità di proteggersi da agenti patogeni trasmessi per via ematica o dall’HIV. A causa di questo uso, sempre più diffuso, gli operatori sanitari e i pazienti sono risultati esposti a un rischio maggiore di sviluppo di allergie. Per fortuna, oggi, sono disponibili anche soluzioni prive di lattice.
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Allergie ai materiali odontoiatrici: le resine
Le allergie ai materiali odontoiatrici come abbiamo letto dal titolo possono essere causate anche dalle resine. Le resine sono presenti in molti materiali dentali, dai compositi ai sigillanti, dagli agenti adesivi e alle resine ortodontiche per corone e ponti. Sebbene l’incidenza di allergie alle resine dentali sia comunque molto bassa, la maggior parte di queste può comunque indurre una reazione di ipersensibilità allergica di tipo IV (quindi ritardata). Inoltre, anche i prodotti contenenti eugenolo e i materiali da impronta in polietere rappresentano un potenziale rischio allergico per alcuni pazienti odontoiatrici.
Le reazioni di tipo IV possono verificarsi dopo uno o due giorni dall’esposizione all’allergene, mentre le reazioni immediate (tipo I) possono verificarsi quasi immediatamente. Dopo l’esposizione si può manifestare prurito della pelle o delle mucose, sensazione di bruciore, eritema (arrossamento), edema (gonfiore dovuto all’accumulo di liquidi) della pelle o delle mucose, rinite o stordimento.
Allergie ai metalli
Anche le allergie ai metalli in odontoiatria possono capitare con una certa frequenza. In particolare, l’allergia al nichel (soprattutto nelle donne) è classificata tra le prime tre cause di dermatite allergica (i sintomi possono includere secchezza, arrossamento, prurito, screpolature o vesciche). E’ inoltre al primo posto nella maggior parte dei Paesi industrializzati.
Nei pazienti con piercing, il 30% è allergico a nichel, rame e cromo. La recente popolarità dei piercing orali ha esposto i pazienti suscettibili a un rischio maggiore di sviluppare allergie ai metalli. La bassa incidenza di allergia al nichel nei maschi probabilmente aumenterà e forse anche nelle femmine, se la moda del piercing orale continuerà o aumenterà. Sebbene rare, sono possibili anche allergie ad altre leghe metalliche come mercurio, oro, platino, palladio, argento e cobalto.
Per risolvere tale problema, si stanno utilizzando sempre di più (vedi gli impianti dentali) leghe con bassa incidenza allergica, come ad esempio il titanio.
Cosa fare dinnanzi a un sospetto di allergia
Il sospetto di allergie in odontoiatria deve essere confermato da un test allergologico condotto da un dermatologo o da un allergologo, a causa del potenziale di una reazione allergica pericolosa per la vita o dello sviluppo di una disabilità professionale a lungo termine. Quando un test allergico a un determinato materiale dentale risulta positivo, l’équipe odontoiatrica deve prendere le precauzioni del caso per eliminare l’uso dell’allergene incriminato utilizzando materiali alternativi, ad esempio guanti senza lattice o leghe senza nichel.
La ricerca dimostra che esistono numerosi potenziali allergeni nella pratica odontoiatrica quotidiana. Tuttavia, attualmente non ci sono prove sufficienti per indicare che l’uso dei materiali dentali più diffusi debba essere interrotto.
Tuttavia, l’équipe odontoiatrica deve rimanere vigile e consapevole del potenziale dannoso di molti materiali e prodotti che causano ipersensibilità allergica da lieve a grave, sia per via intraorale che in parti del corpo non correlate.
I materiali che meritano particolare attenzione sono il lattice, il nichel, il metacrilato, l’eugenolo e i materiali da impronta in polietere.
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