La carie è la parziale o totale distruzione del dente e può interessare sia lo smalto (il rivestimento esterno del dente) sia lo strato dentinale interno.

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Molte persone usano dei brillantini per abbellire i propri denti con l’obiettivo di rendere il loro sorriso più attraente. 

Ma quali sono le conseguenze per i nostri denti?

Questo articolo tratterà alcuni degli effetti e delle precauzioni dell’uso di brillantini dentali. Tratterà anche le domande più comuni sull’impatto che i brillanti ai denti hanno sulla salute orale.

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Granuloma dentale, cos’è e come trattarlo

Il granuloma dentale è un’infiammazione circoscritta del parodonto e si presenta come una piccola formazione arrotondata situata nell’area della radice dentale. È caratterizzato da un lungo decorso asintomatico ma a causa di vari fattori provocatori, il granuloma dentale si aggrava facendo emergere un quadro clinico infiammatorio acuto: forte dolore al dente, gonfiore e arrossamento delle gengive.

La diagnosi di un granuloma dentale è effettuata principalmente grazie la radiografia dell’area interessata. Le tecniche terapeutiche possono essere sia conservative che operative. La scelta del metodo di trattamento dipende dalle dimensioni del granuloma, dal grado di distruzione della radice e dalla presenza di possibilicomplicanze.

Oggi cannizzo studio vuole illustrarvi questa patologia seguendo i seguenti punti:

  • Cause di un granuloma dentale
  • Sintomi di un granuloma ai denti
  • Complicazioni di un granuloma dentale
  • Diagnosi di un granuloma al dente
  • Trattamento e prevenzione

Granuloma del dente

Il granuloma del dente può avere una posizione diversa nella radice del dente, ma il più delle volte si verificano nell’apice della radice. Il suo essere inizialmente indolore comporta un certo pericolo, perché non consente di diagnosticare e curare la malattia in tempo. Infatti ci sono alcuni casi in cui il granuloma viene rilevato già in uno stato avanzato e l’unica soluzione è l’intervento. Dobbiamo sottolineare che, nonostante le sue piccole dimensioni, può diventare fonte di numerose gravi complicazioni.

Cause del granuloma dentale

Molto spesso, la formazione del granuloma dentale deriva da una complicazione della pulpite. La seconda causa di un granuloma dentale può essere invece l’infiammazione dei tessuti circostanti al dente, meglio conosciuta come parodontite. Anche la frattura di un dente o altre lesioni sono una fonte di infezione e possono portare allo sviluppo di un granuloma dentale. 

I fattori che provocano lo sviluppo acuto del granuloma dentale includono ipotermia, raffreddori, situazioni stressanti, bruschi cambiamenti climatici, stress fisico e pressione.

Sintomi di granuloma ai denti

Come accennato prima, il granuloma dentale è una infiammazione limitata del parodonto. Nell’area del granuloma c’è una crescita intensiva del tessuto di granulazione, che sostituisce le cellule morte a causa del processo infiammatorio. Questa crescita provoca un graduale aumento delle dimensioni del granuloma. Nonostante tutto, il granuloma non raggiunge mai dimensioni significative e la sua presenza potrebbe non essere evidente né al paziente né al dentista. Sono individuati solo grazie ai raggi X  e quando aumentando di dimensioni, compare dolore e gonfiore delle gengive.

È possibile anche la suppurazione di un granuloma dentale. In questi casi si verifica mal di denti acuto, gonfiore e arrossamento delle gengive. L’aspetto di secrezione purulenta è possibile tra un dente e una gengiva. La suppurazione del granuloma dentale può essere accompagnata dallo sviluppo di periostite odontogena. È possibile che la temperatura corporea si alzi (febbre) e le condizioni generali del paziente siano disturbate: mal di testa, malessere, ecc.

Grazie a un decorso cronico asintomatico, il granuloma del dente può trasformarsi in una cisti mascellare.  In questo caso si nota la formazione di una capsula densa, all’interno della quale si trovano masse necrotiche e batteri morti.

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Complicazioni di un granuloma dentale

La crescita del granuloma dentale può essere accompagnata dalla distruzione della radice del dente nell’area del suo apice, che a sua volta può portare alla perdita del dente. La diffusione del processo infiammatorio dal granuloma ai tessuti molli circostanti può causare la formazione di un ascesso limitato o lo sviluppo di lesioni purulente diffuse. Può essere coinvolto anche l’osso nel processo portando all’osteomielite della mascella.

Poiché il granuloma ai denti è un focolaio cronico di infezione, è possibile che le complicanze vadano ben oltre le competenze dell’odontoiatria. La diffusione di agenti infettivi può causare lo sviluppo di sinusite, miocardite infettiva e persino sepsi.

Diagnosi di un granuloma al dente

L’esame odontoiatrico preventivo non consente sempre di rivelare il granuloma, soprattutto per le sue piccole dimensioni e l’assenza di qualsiasi aspetto chiaro. Sospettare un granuloma dentale è possibile solo in presenza di segni clinici chiari. Per fare una corretta diagnosi, si consiglia una radiografica del dente, per rilevare una limitata area arrotondata di oscurità intorno all’apice del dente e diagnosticare il granuloma dentale.

Trattamento e prevenzione del granuloma dentale

Nonostante oggi ci siano diversi modi efficaci per trattare il granuloma, non sempre è possibile salvare il dente. La scelta tra modalità di trattamento conservativa e chirurgica è effettuata sulla base di una valutazione delle dimensioni del granuloma dentale, dello stato dei tessuti dei denti, della presenza/assenza di complicanze, del piano protesico esistente o dalla presenza di impianto dentale.

I metodi conservativi di trattamento di un granuloma consistono nel riempire la sua cavità con vari materiali introdotti attraverso il canale radicolare. Per eliminare l’infezione, viene eseguita una terapia antibiotica.

Il trattamento chirurgico del granuloma dentale fino a tempi recenti consisteva solo nella rimozione del dente. Oggi per fortuna è possibile eseguire più operazioni di cura. 

Salvare un dente non è possibile nei casi in cui il granuloma dentale è accompagnato da una fessura radicolare verticale, ostruzione dei canali radicolari, perforazioni radicolari multiple di notevoli dimensioni, distruzione visibile del dente che risulta sfavorevole al suo ripristino.

La prevenzione del granuloma dentale consiste in regolari esami preventivi e igiene professionale del cavo orale nonché visite regolari dal proprio dentista.

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I materiali degli impianti dentali

Quali sono i materiali degli impianti dentali? Una delle domande più comuni che i clienti fanno prima di sottoporsi a un intervento di implantologia dentale.

Quando andrete dall’implantologo per discutere sull’intervento, la scelta del materiale sarà di fondamentale importanza. Questo perché il materiale dell’impianto dentale può spesso variare in base al paziente.

Il vostro dentista di fiducia e il medico chirurgo a cui vi rivolgerete saranno sicuramente in grado di darvi tutte le informazioni necessarie, risolvendo ogni vostro dubbio.

Da cosa è composto un impianto dentale?

Prima di capire da che materiali sono fatti gli impianti, capiamo quali sono le parti che lo compongono.

Un impianto dentale è formato da 3 componenti principali:

La vite endossea


Stiamo parlando di quella componente cilindrica che viene inserita all’ interno dell’ osso mandibolare o mascellare.
Quella parte che in seguito verrà fissata col processo naturale dell’osteointegrazione. È fondamentale perché si determinerà la solidità dell’impianto dentale.

Il moncone


Ovvero una componente che ha la funzione di legare la vite endeossea e la protesi dentaria, o corona.

La protesi dentaria


La parte più esterna, il tuo sorriso nuovo. Nota anche col nome di corona o capsula.

I materiali degli impianti dentali: la vite endossea

Si può trovare in due materiali, ovvero titanio e zirconio.

Il titanio

Ovvero il materiale più comune. In grado di garantirti stabilità e durabilità nel tempo. Infatti può durare per più di 25 anni. Ha una percentuale di fallimento veramente bassa, tanto da non essere utilizzato solo nell’ambito della medicina dentale ma anche nella medicina generale.

Inoltre, è a carico immediato, può essere inserito in una singola seduta.

L’unico difetto è la sua tendenza a formare placche. Perciò significa che il paziente dovrà avere una maggiore cura del proprio impianto e della propria igiene dentale.

Lo zirconio

Un nuovo materiale nel mercato dell’implantologia. Se il paziente soffre di qualche particolare allergia, si opta per lo zirconio. Questo materiale, infatti, rispetto al titanio, gode di una maggiore biocompatibilità.

Infatti a differenza del titanio, lo zirconio è un materiale che è immune alle aggressioni batteriche ed alle placche dentali.

Inoltre stiamo parlando di un materiale che ha un colore molto simile a quello dei denti naturali.

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Il moncone

Per quanto riguarda il moncone, solitamene viene progettato e fatto su misura per il paziente in un laboratorio a parte.

Inoltre è sempre circondato da un sigillo mucoso che svolge la funzione di prevenire la penetrazione batterica nell’osso. Data la grande responsabilità è importante che venga mantenuta un’ottima igiene orale.

Può essere fatto di materiali come:

  • Il classico titanio
  • Lo zirconio
  • Fusione in lega preziosa
  • La Resina
  • PEEK

Principalmente i monconi implantari sono fatti in leghe di titanio per la loro biocompatibilità e per le loro proprietà meccaniche. Però usando questo metallo, sarà visibile il contrasto di colore fra l’impianto dentale e la gengiva.

Si potrebbe quindi optare per lo zirconio, un materiale che riesce a supplire questo difetto estetico di cui gli impianti dentali in zirconio peccano.

Se parliamo di monconi UCLA, resina o PEEK, ormai non sono più utilizzati. Infatti si utilizzando principalmente come provvisori.

La corona

La corona dentale può essere fatta in tre principali materiali:

  • Resina
  • Zirconio
  • Metallo-ceramica

Resina

Un materiale che ormai non viene utilizzato moltissimo.
Con un basso costo ma con un risultato estetico discreto.

Ci sono delle nuove resine sul mercato al giorno d’oggi che possono resistere per più tempo ma il risultato estetico rimarrà sempre lo stesso, non renderà come altri materiali.

Zirconio

Materiale che può essere molto versatile come avete potuto notare, infatti anche come corona dentale è ottimo. Realizzate con la tecnologia cad-cam.

Inoltre le corone dentali composte da zirconio possono essere realizzate in due modi differenti.

  • In zirconio monolitico
  • Oppure da una base in zirconio rivestita in un secondo tempo dalla ceramica.

Metallo-ceramica

Le corone dentali in metallo-ceramica sono una soluzione obsoleta ormai. Costituiti da una cappetta in metallo e rivestite in un secondo tempo da ceramica.

Possiamo definirle ottime per la durata nel tempo e la stabilità, però offrono un’estetica scadente. Infatti, purtroppo data la composizione metallica, potremmo arrivare a una retrazione gengivale.

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Differenza tra carie e macchie sui denti

Abbiamo provato tutti ad avere quella sensazione di smarrimento e panico quando guardandoci allo specchio troviamo una macchia scura sulla superficie di un nostro dente. Attenzione però, una macchia scura sul dente non è necessariamente una carie. Il problema è che carie e macchie possono sembrare molto simili, soprattutto se non hai molta esperienza con i denti e col dentista…Come capire allora la differenza tra carie e macchie sui denti?

Di norma, le carie sono più difficili da curare rispetto alle macchie dei denti. Sono dolorose, fastidiose e necessitano di un trattamento dedicato da parte del dentista.

Qual è la differenza tra carie e macchie sui denti?

Nonostante carie e macchie possano sembrare simili all’apparenza, sono molto diverse.

Una carie è un’area danneggiata del dente. Potresti avere la carie quando i batteri si diffondono gradualmente e rovinano lo smalto dei denti. Se non curate, le carie possono forare interi denti, causando diverse tipologie di problemi dentali.

Al contrario, le macchie non sono così pericolose, influiscono solo sull’estetica dei denti. Le macchie sui denti si manifestano quando lo smalto dei denti è stato scolorito da cibi, bevande e fumo.  Nonostante possa sembrare tale differenza lampante, può essere difficile capire a prima vista se si è di fronte a una carie o a una macchia dentale.

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Quali sono i segnali delle macchie sui denti?

Le macchie sui denti sono caratterizzate solo dal loro colore e non influiscono sulle prestazioni o sulla salute dei tuoi denti. Né li portano a marcire. Il principale e unico segno di una macchia sui denti è, naturalmente, il cambiamento di colore. In verità anche le carie lo fanno, ma non allo stesso modo di una macchia dentale. Le macchie sui denti possono comparire in una varietà di colori: tutto si basa su ciò che mangi e bevi o su quale cibo o bevanda ha causato le macchie in primo luogo.

Ad esempio, le macchie sui denti possono essere marroni o nere se in genere bevi caffè e non ti lavi i denti subito dopo.

Ma le macchie sui denti possono anche essere:

  • Rosse, se mangi molti pomodori o prodotti a base di salsa di pomodoro
  • Gialle, se mangi cibi zuccherati
  • Marroni se sei un forte fumatore

Inoltre, è più probabile che le macchie sui denti coprano un intero dente o almeno una superficie maggiore rispetto alle piccole macchie caratteristiche delle carie. Se hai un intero dente di colore giallastro o biancastro, è probabile che si tratti di una macchia dentale anziché di una carie enorme.

Parlando di denti gialli, a volte compaiono macchie sui denti andando avanti con l’età. Man mano che invecchiamo, i nostri denti perdono lo strato superiore di smalto, che si consuma nel corso di anni di masticazione. Queste “macchie” però non possiamo definirle macchie dentali e non possono essere trattate normalmente. Hanno bisogno di trattamenti diversi, come sbiancamenti professionali o faccette estetiche.

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Quali sono i segnali di una carie?

Come accennato in precedenza le carie possono causare lo scolorimento dei denti. Se hai una piccola macchia sui denti dal colore nero, grigio o marrone, sarebbe buona idea fissare un appuntamento col dentista.

Tuttavia, le carie sono solitamente accompagnate anche da altri segni evidenti (e dolorosi).

Mal di denti

Per cominciare, è probabile che tu abbia mal di denti se hai una carie. Questa non è la stessa cosa della sensibilità sporadica o casuale, che può manifestarsi anche in denti sani. Un mal di denti causato da carie è incessante e senza fine, costantemente doloroso.

Se il male è in un solo dente, anche quando mangi o bevi, è probabile che si tratti di carie.

Sensibilità dei denti

Anche la sensibilità dentale può essere un segno di carie. Inizialmente, una carie potrebbe non innescare un mal di denti ricorrente e costante. Potrebbe iniziare semplicemente con un leggero problema di sensibilità solo quando il dente interessato dalla carie è esposto a cibi o bevande zuccherate (e temperature calde o fredde).

Al contrario, le macchie sui denti non causano problemi di sensibilità o dolore. Sono solo macchie estetiche sullo smalto.

Dolore mentre si mangia o si beve

Naturalmente, se provi dolore mentre mangi o bevi, in particolare quando mastichi cibi duri, potresti avere una carie che colpisce uno o più denti. Presta attenzione alle temperature dei cibi e delle bevande che consumi: è più probabile che cibi e bevande caldi e freddi causino sensibilità o dolore ai denti se hai una carie.

Buchi visibili

Se il buco è visibile in uno o più denti, l’unica cosa da fare è contattare immediatamente il proprio dentista. Un buco visibile in un dente è segno di una carie già avanzata

Le macchie sui denti sono sempre segno di una carie?

No, ma potrebbe esserlo.

Tutto dipende dal colore delle macchie. Se le macchie sono rosse o giallastre, potrebbero essere dovute principalmente alla tua dieta o alle cattive abitudini di igiene orale. D’altra parte invece, le macchie scure possono essere segno di carie

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Come posso prevenire lo scolorimento dei denti?

Lo scolorimento dei denti può essere un vero problema ogni volta che ti guardi allo specchio, soprattutto se causato da alcuni cibi o bevande che adori. Comunque, puoi prevenire lo scolorimento dei denti attraverso alcuni metodi semplici di prevenzione.

Lavarsi sempre i denti dopo ogni pasto. Ciò può impedire che cibi di colore scuro come pomodoro o caffè macchino i denti. Se non puoi lavarti i denti considerare almeno di sciacquarti la bocca dopo ogni pasto. 

Utilizzare uno spazzolino elettrico quando possibile. Gli spazzolini elettrici forniscono risultati migliori e svolgono un lavoro migliore nell’eliminare la placca, il che può anche ridurre la probabilità di scolorimento dei denti. 

Usare un dentifricio sbiancante. Il dentifricio sbiancante può sbiancare gradualmente lo smalto, contrastando eventuali macchie di cibi o bevande.

Come posso prevenire le carie?

Fortunatamente, puoi prevenire anche la carie usando gli stessi suggerimenti sopra elencati per prevenire lo scolorimento dei denti. Ma dovresti anche seguire alcune tecniche extra per ridurre la probabilità di formazione di carie. 

Usa il filo interdentale o lo scovolino almeno due volte al giorno, una al mattino e una alla sera. Il filo interdentale elimina cibo e batteri tra i denti, che le setole dello spazzolino di solito non riescono a raggiungere.

Usa un collutorio per eliminare i batteri in eccesso e per rinfrescare l’alito contemporaneamente.

Evita di mangiare cibi zuccherati o di bere bevande zuccherate, inclusi caffè zuccherato, biscotti, caramelle e così via. Cibi e bevande zuccherati sono un’enorme causa di carie negli adulti.

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Impianti dentali senza osso, problemi e soluzioni

Gli impianti dentali, come accennato in altri articoli, sono le radici dei denti artificiali utilizzate per aiutare a ripristinare uno o più denti mancanti e aiutare a prevenire la perdita dell’osso mascellare. Ripristinando le radici dei denti mancanti, gli impianti dentali offrono alle persone la forza e la stabilità necessarie per mangiare. Inoltre, aiutano a stimolare e a mantenere l’osso mascellare e a prevenire la perdita ossea. Ma cosa succede se il paziente ha poco osso mascellare? 

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Cosa succede se si ha poco osso mascellare

Quando si cercano soluzioni con impianti dentali, alcuni clienti si scoraggiano quando scoprono di possedere una quantità di osso inadeguata. Ciò significa che non sono i candidati ideali per procedure di implantologia classica. 

Opzioni alternative, come protesi dentarie o innesti ossei, sono tutt’altro che allettanti e non garantiscono sempre un successo. Ma quindi cosa si deve fare quando non si ha la quantità di osso necessaria per un impianto dentale? 

Grazie alla moderna tecnologia e ai progressi della chirurgia odontoiatrica, ci sono alcune opzioni in grado di donare un nuovo sorriso anche a chi ha poco osso, come ad esempio l’implantologia zigomatica.

Cos’è l’implantologia zigomatica

L’implantologia zigomatica utilizza impianti in titanio più lunghi che consentono loro di bypassare l’osso mascellare inadeguato per essere fissati in quello zigomatico. Ancora meglio, questa procedura è adattata alle specificità della bocca di ogni paziente, rendendo successivamente la masticazione più  efficace e confortevole.

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Procedura se si ha poco osso

Ogni trattamento di implantologia senza osso inizia con una TAC. Ciò fornisce al dentista un’immagine 3D della mascella del paziente ed è quindi utilizzata per progettare un impianto ad hoc. Sebbene la scansione TC sia principalmente un’operazione digitale, gli impianti stessi vengono realizzati e inseriti manualmente. 

Di conseguenza, gli aspetti più importanti della procedura sono i processi di modellazione e progettazione, che consentono al dentista di identificare eventuali problemi e garantire che i denti sostitutivi siano confortevoli.

Le fasi dell’implantologia senza osso

Il trattamento senza osso richiede circa quattro sessioni per essere completato, sebbene questa quantità possa variare a seconda della gravità della perdita ossea.

La sessione iniziale è dove il dentista ispezionerà la bocca del paziente e fornirà una diagnosi. Qui, il dentista controlla la bocca del paziente e successivamente decide se è meglio una procedura implantologica classica o senza osso, come quella zigomatica o eagle grid.

Successivamente, gli impianti vengono inseriti nello zigomo o nelle gengive del paziente, a seconda del trattamento scelto in base alle percentuali di successo. Dopo che le viti sono state impiantate, il dentista installa i denti provvisori.

Tre mesi dopo l’intervento, il dentista prenderà le impronte finali e le invierà a un laboratorio. Lì verranno prodotti i denti permanenti e rimandati al dentista per la fase finale, in cui saranno fissati sopra le viti in titanio.

Per saperne di più, in merito all’implantologia senza osso, vi invitiamo a guardare i nostri siti dedicati:

Impianti-zigomatici.it

Impiantosenzaosso.it

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Manutenzione e pulizia di un impianto dentale

Gli impianti dentali offrono grande sicurezza se consideriamo i termini di durata e sostituzione dei denti naturali. Ma come funziona la manutenzione e la pulizia di un impianto dentale?

L’implantologia dentale è in grado di donarti un nuovo sorriso; potrai inoltre masticare e parlare senza avere alcuna preoccupazione. Stiamo parlando di una delle poche soluzioni permanenti e possiamo definirla una scelta eccellente per la sostituzione dei tuoi denti.

Inoltre, anche per quanto riguarda la manutenzione, gli impianti dentali non richiedono una manutenzione approfondita. A differenza invece delle protesi dentarie, che richiedono cure speciali e routine di pulizia.

Gli impianti dentali avranno bisogno solo di una classica pulizia con spazzolino e dentifricio, filo interdentale oltre ai fondamentali controlli regolari dal proprio dentista. 

Un modo per prevenire problemi futuri all’impianto è quello di praticare abitudini di igiene orale di base, ad esempio evitando il fumo e affrontando eventuali problemi subito insieme al tuo dentista.

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Impianto dentale e igiene orale

La prima cosa da fare per la manutenzione di un impianto dentale è quella di praticare una buona igiene orale. Il nostro consiglio è di farla ogni giorno, in modo tale da poter salvaguardare un ottimo sorriso per il maggior tempo possibile.

Infatti la maggior parte delle complicanze implantari sono causate da una scarsa routine di igiene dentale.

Ma per fortuna, se si adottano buone abitudini di igiene orale, molte infezioni e svariati problemi all’impianto non saranno mai un tuo problema.

Manutenzione e pulizia di un impianto dentale: la classica routine

Lavati i denti

Lavare i denti e gli impianti è il modo più efficace per prendersi cura di loro. Usare uno spazzolino a setole morbide e spazzolare per due minuti con un dentifricio al fluoro. Almeno due volte al giorno.

Passa il filo interdentale

Anche l’uso del filo interdentale è essenziale. Aiuta a rimuovere placca e batteri nei punti in cui lo spazzolino difficilmente arriva. E’ inoltre in grado di mantenere pulito il bordo delle gengive, un’area fondamentale per la sopravvivenza dell’impianto stesso.

Risciacqua con collutorio

Il collutorio aiuta a prevenire l’alitosi e uccide i batteri. Usa anch’esso due volte al giorno per trenta secondi, dopo aver spazzolato i tuoi denti e aver passato il filo interdentale. Quindi sputare.

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Altri consigli per la manutenzione dell’impianto dentale

Uno dei migliori consigli che possiamo darti nella manutenzione di un impianto dentale è quello di ricorrere a misure preventive per mantenere sani i tuoi nuovi denti. Ad esempio non devi fumare e non devi consumare alcol in grandi quantità. Queste due attività creano un terreno fertile per batteri e infezioni.

Assicurati che l’assunzione di calcio soddisfi la dose giornaliera raccomandata. Questo perché i tuoi impianti sono fusi con la tua mascella, il che significa che mantenere le tue ossa forti è vitale per la tua salute orale.

Ultimo consiglio (ma non per importanza) è quello di evitare i cibi zuccherati come torte o caramelle. Lo zucchero incoraggia la crescita batterica e può causare infezioni negli impianti dentali. 

Fai visite dentistiche regolari

Prassi essenziale per la cura e manutenzione del tuo impianto dentale è fare delle regolari visite dal dentista. Solitamente si consiglia una visita ogni sei mesi.

Ma in caso di dubbi o problemi, non devi farti problemi a contattare il tuo dentista prima del tempo. Specialmente se si tratta di problemi come dolori particolari, difficoltà nella masticazione o nel parlare.

Aggiungiamo inoltre che una visita dentistica aiuta la prevenzione della salute orale oltre alla salute generale. Durante la visita di controllo, il tuo dentista esaminerà lo stato dei denti e delle gengive e potrebbe anche seguire una pulizia dei denti.

Cosa succede in caso di mancata cura di un impianto dentale?

Ricordati che se non pulisci in modo corretto gli impianti spazzolandoli almeno due volte al giorno e usando il filo interdentale, c’è una maggiore probabilità che si sviluppino problemi di salute orale. 

L’anomalia più comune è il sanguinamento intorno all’impianto, nota anche come mucosite. Condizione che può comunque essere curata se rilevata precocemente.

Se non curata, potrebbe portare a perdita ossea e alla caduta dell’impianto dentale. 

Ecco per quale motivo sono fondamentali le visite periodiche nella manutenzione di un impianto dentale. Sono molto importanti per la tua salute orale. Anche problemi seri come la mucosite sono curabili con il trattamento se il dentista la rileva nelle sue fasi iniziali.

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